Mielopatia Degenerativa
(dorsoflessione forzata del piede posteriore)

 

 

SINTOMI E SEGNI CLINICI:
Stabilire quando la malattia insorge è estremamente complicato perchè i sintomi sono subdoli, si riscontra la comparsa progressiva ed asimmetrica di spasticità e debolezza degli arti, atassia e incoordinazione degli arti posteriori, arrivando inevitabilmente a manifestare paraplegia flaccida degli arti posteriori, che evolve fino alla tetraplegia nell'arco di 6/9 mesi.
All’esame clinico un soggetto affetto da DM non mostra alcun dolore a livello spinale in alcuna fase della malattia, anche negli stadi più avanzati.
I primi sintomi che devono creare sospetto da richiedere una visita neurologica accurata sono il trascinamento di un arto posteriore con consumo anomalo delle unghie, il barcollamento del tronco o difficoltà a sollevarlo, incrocio degli arti durante il movimento, appoggio del piede in modo anomalo, solo sulla punta o inclinando maggiormente il garretto, appoggio del piede sulla faccia dorsale, senza aspettare un'evidente zoppia o una evidente paresi degli arti che compromettono la capacità di alzarsi autonomamente. Negli stadi più avanzati si arriverà a tetraplegia, mancata regolazione degli sfinteri, difficoltà nella deglutizione ed incapacità ad abbaiare, ed in fase terminale incapacità polmonare per respirare.
 
DIAGNOSI:
Non essendoci un esame specifico che certifichi la presenza o no della DM, la diagnosi è solo di sospetto e si effettua tramite la valutazione dei sintomi, dall'anamnesi, e dalla visita generale, procedendo con un esame neurologico mediante TAC e Risonanza Magnetica.
Si tratta di un rigoroso protocollo diagnostico che va per esclusione sulle altre patologie che comportano sintomi analoghi causati da traumi, da tumori, da problemi ortopedici di altra natura, o che causano compressione del midollo spinale come la cauda equina. Anche il test genetico, nonostante risulti utile nella selezione dei soggetti da riproduzione, non può essere considerato uno strumento valido per la diagnosi.
Protocollo Diagnostico: Si effettua un primo Esame Obiettivo Generale (EOG), valutando lo sviluppo scheletrico e di costituzione, lo stato di nutrizione e tonicità muscolare, stato del sensorio, cute e connettivo sottocutaneo, mucose, linfonodi, temperatura, polso, respiro e grandi funzioni organiche.
Si passa poi all'esame Neurologico dando una valutazione sullo stato mentale cognitivo, che di solito nelle fasi iniziali non presenta alcun problema. Si osserva la postura, se gli arti posteriori presentano anomalie, come tenerli troppo vicini o addirittura incrociati, valutandone andatura se evidenzia atassia e incoordinazione nel movimento. Si effettua una dorsoflessione forzata del piede posteriore e si esamina la velocità nel riposizionarlo in posizione naturale. Un cane affetto da DM non lo riposiziona. (foto in alto). Questo è uno degli aspetti fondamentali dell'esame per esclusione, perchè se il cane presenta solo problemi ortopedici non ha nessuna difficoltà a rimettere il piede nella posizione corretta.
In seguito alla visita neurologica si eseguiranno gli esami del sangue: emocromocitometrico e il profilo biochimico, che in caso di DM risulteranno nei limiti della norma. Successivamente si procede all’esecuzione di una radiografia in proiezione latero-laterale e ventro-dorsale di tutto il tratto toraco-lombare, per controllare l'esistenza di altre patologie. Eseguendo TAC e Risonanza Magnetica si possono mettere in evidenza atrofia del midollo spinale, malformazioni vertebrali, articolazioni intervertebrali alterate, oppure stenosi spinale. In fine se i sintomi non sono attribuibili ad altre patologie insorte anche a causa dell'età avanzata dei pazienti, possiamo avere conferma che il nostro cane è affetto da DM.
 
DIAGNOSI POST-MORTEM:
Attualmente l'unico mezzo per avere una diagnosi sicura di Mielopatia Degenerativa è l'esame istopatologico post-mortem del midollo spinale. La DM presenta rigonfiamento e nella frammentazione degli assoni, in cui si associano degenerazioni mielinica e gliosi, ossia proliferazione di cellule della glia, senza che vi sia la perdita evidente del corpo neuronale: una alterazione nella continuità delle guaine mieliniche e della normale funzione assonale.  Le lesioni sono più severe nei segmenti medio-caudali del tratto toracico, ma possono estendersi anche ai tratti cervicali e lombari. Quelle all'interno della porzione dorsale del funicolo laterale e quelle all'interno del funicolo dorsale spiegano la perdita di propriocezione generale e paraparesi nel soggetto affetto da DM. La diffusione delle lesioni in senso craniale spiega la progressione clinica fino alla tetraparesi ed atassia. L'incontinenza fecale e urinaria è causata dalle lesioni nel funicolo dorsale del midollo spinale toracolombare e lombosacrale. Il quadro istopatologico neuromuscolare mostra atrofia da denervazione dei muscoli scheletrici e demielinizzazione dei nervi periferici ed è compatibile con le manifestazioni cliniche di tetraparesi, paralisi flaccida e atrofia muscolare diffusa dei
cani in stadi avanzati della DM. A partire dalle similitudini con la SLA è stata effettuata anche una caratterizzazione dei muscoli intercostali che si sono presentati colpiti da atrofia, fibrosi, aumentata variabilità in forma e dimensioni delle fibre muscolari e caratterizzati da un’alterazione della loro composizione, anche se non vi è perdita di contatto fisico tra il terminale assonico e le fibre dei muscoli intercostali.